Giappone
Foresta-di-Bambu

Giappone: la nostra prima esperienza raccontata nel blog

Il nostro viaggio in Giappone è nato dal desiderio di scoprire una terra lontana, antichissima e affascinante.
Abbiamo scelto di visitarla in autunno, un periodo incantevole in cui il foliage giapponese tinge parchi, templi e montagne di rosso e oro.
Il nostro itinerario ci ha portato tra città moderne e villaggi storici, tra case tradizionali gasshō-zukuri, valli alpine e templi millenari.

Non potevamo resistere al fascino dei colori autunnali del Giappone, perfettamente armonizzati con la sua estetica e cultura millenaria.

Il primo impatto: l’efficienza del Giappone moderno

Appena arrivati, siamo rimasti colpiti dall’impeccabile rete ferroviaria giapponese: puntualità, pulizia e organizzazione perfetta. Anche un semplice trasferimento in treno è diventato un’esperienza, grazie alla cortesia del personale e alla precisione dei servizi.

TOKYO

Tokyo ci ha conquistati poco alla volta, quartiere dopo quartiere. Ogni zona ha un’anima diversa: moderna, tradizionale, pop, spirituale.

Shinjuku

È il quartiere che più ci ha colpito per la sua energia e vitalità. Ospita il Palazzo del Governo Metropolitano e la stazione ferroviaria più trafficata al mondo, con oltre tre milioni di passeggeri al giorno! Qui, grazie al Japan Rail Pass, abbiamo potuto pianificare le nostre escursioni verso Nikko e Hakone.
Shinjuku è anche un concentrato di locali, centri commerciali e ristoranti, sempre animati da giovani e turisti.

Ueno e Akihabara

Ueno rappresenta il volto più tradizionale e culturale di Tokyo: templi antichi, il Museo Nazionale di Tokyo, il tempio Kan’ei-ji e il santuario Ueno Tōshōgū immerso nel verde.
Qui abbiamo gustato i ramen più buoni del viaggio!
A pochi passi, Akihabara, la “Electric Town”, è il paradiso di anime, manga e tecnologia. Passeggiare tra le insegne luminose e i cosplay è un’esperienza imperdibile per chi ama la cultura pop giapponese.

NIKKO

A circa due ore da Tokyo, Nikko ci ha regalato una delle esperienze più emozionanti del viaggio. Il suo santuario Toshogu, dedicato allo shogun Tokugawa Ieyasu, è un capolavoro immerso tra cedri secolari e decorazioni dorate. È qui che abbiamo ammirato le famose tre scimmiette e il leggendario “gatto dormiente”.
Nikko è un luogo di pace e spiritualità, dove la natura e l’arte convivono in perfetta armonia.

Affamati e stanchi dalla lunga ed intensa visita, poco prima di tornare alla stazione, ci siamo concessi un pranzo in un ristorante tradizionale giapponese. Seduti sul pavimento e coccolati dall’ospitalità della padrona di casa, abbiamo mangiato i più buoni funghi in tempura di tutto il viaggio! Adoro la cucina giapponese!!!

HAKONE

Hakone ci ha stupiti per la varietà dei suoi paesaggi e dei mezzi di trasporto utilizzati: treno, funicolare, funivia, battello e bus!
Dalla funivia di Owakudani, la “Grande Valle Bollente”, abbiamo ammirato il Monte Fuji tra le nuvole e provato le famose uova nere cotte nelle sorgenti sulfuree.

La parte più rilassante dell’escursione l’abbiamo vissuta con la traversata in battello del lago Ashino-ko che ci ha regalato ulteriori splendidi scatti paesaggistici oltre che l’arrivo alla città di Hakonemachi. Questa cittadina, ricca di musei ed attrazioni, ha anche un altro meraviglioso percorso alberato, il viale Cedar. Pannocchia di mais e calamari arrosto acquistati da un ristorantino ambulante ci hanno salvato la vita!

TAKAYAMA

Come spiegavo all’inizio, il nostro viaggio ci avrebbe portati alla scoperta anche della parte alpina di questo sorprendente paese. Quindi di prima mattina con le nostre valigie e la colazione in borsa (letteralmente), ci siamo presentati alla stazione di Shinjuku, pronti per una nuova avventura!

Takayama, che significa “Città sull’alta montagna” è un’antica città giapponese famosa per l’architettura delle sue le storiche case ed i templi in legno. Un intero quartiere perfettamente conservato ha ancora oggi l’aspetto che poteva avere centinaia di anni fa. La posizione isolata della cittadina rispetto al resto del giappone inoltre ha fatto sì che per diverse centinaia di anni questo luogo sviluppasse una propria tradizione culturale.

La prima cosa che mi ha colpito di questo luogo è stato il mercato. Sviluppato su delle bancarelle poste a ridosso del ponte e delle strade che costeggiano il fiume, mostra il meglio della tradizione culinaria giapponese: funghi, rape, ogni genere di verdura speziata, sarde o altri piccoli pesci sott’olio, alghe e tante mele di dimensioni ragguardevoli! Abbiamo fatto anche buona incetta di souvenir presso un ottimo negozio di prodotti artigianali (tra i tessuti e le ceramiche vi ho lasciato il cuore!!!) e un buon pranzo a base di Hida Beef in un piccolo ristorantino francese.

L’incontro con l’architettura strettamente tradizionale giapponese è avvenuto qui, tra le strade strette di questa simpatica cittadina di montagna, piene di piccoli negozietti di souvenir con mura in legno scurissimo e ingressi bassi, con tante insegne in tessuto e piccoli bonsai ad abbellire gli usci. Nonostante la visita del Takayama Jinya (la severa ed austera residenza storica dei governatori di Hida), con le sue stuoie secolari, la camera delle torture, il giardino giapponese… il nostro umore è stato accompagnato sino alla fine dalla piacevolezza e genuinità dell’arte e della tradizione locale.

SHIRAKAWA – GO

Il villaggio di Shirakawa-gō, patrimonio mondiale UNESCO, è uno dei luoghi più suggestivi del nostro viaggio in Giappone.
Le tipiche case in paglia con tetti spioventi, costruite secondo lo stile gasshō-zukuri, sembrano uscite da una fiaba. Abbiamo dormito in una di esse, accolti dai proprietari con thè caldo, futon e un’onsen rilassante. La cena tradizionale giapponese condivisa con altri ospiti è stata un’esperienza indimenticabile.

Il nostro viaggio nelle alpi giapponesi si conclude qui, a Shirakawago, dopo un ritemprante sorso di sake prima della partenza del nostro autobus alla volta di Kyoto!

NARA

Questa città è stata una delle più antiche capitali del Giappone, famosa per il suo parco pieno di cervi e cerbiatti sacri e sfrontati e per gli antichissimi templi buddisti. L’accoglienza nella zona dei templi non poteva essere più calorosa: al minimo sospetto di presenza di cibo decine di cerbiatti si sono avvicinati a noi e al nostro zaino per ricevere un pezzo di biscotto rigorosamente acquistato dai negozianti di zona (questo è anche l’unico alimento che possa essere dato ai cervi senza temere che possa nuocere alla loro salute!). Simpatici, teneri e piuttosto decisi, si avvicinano spesso senza che l’ignaro turista se ne accorga e contribuiscono inconsapevolmente ad arricchire la collezione fotografica di ogni visitatore!

Tra tutti i templi di Nara quello che merita un po’ di pazienza in fila per la visita e è il Todai-ji, al cui interno vi si trova il Daibutsu (una statua del Buddha alta 14 metri) e la Octagonal Lantern alta quasi 5 metri. E’ un edificio maestoso e antico collocato all’interno di un grazioso giardino e per costruirlo non è stato impiegato nemmeno un chiodo ma solo ed unicamente il legno. All’interno ci si rende conto dell’altezza delle statue… la loro parte più alta sfiora quasi il soffitto! Inutile dire che siamo rimasti affascinati dalla sua grandiosità!

Ma Nara non è solo templi, è anche passeggiate per i boschi e oasi di silenzio intervallati dai bramiti dei cervi! È un luogo nel quale ci si può rilassare ammirando le verdissime fronde degli alberi o camminando tra i templi e i sentieri delimitati dalle lanterne di pietra… il loro numero diventa impressionante quando ci si avvicina al Santuario Kasuga!

Nara

HIROSHIMA E ITSUKUSHIMA

Hiroshima è l’ultima nostra “gita fuori porta” da Kyoto prima di rientrare in Italia. Come tutte le altre città giapponesi è perfettamente raggiungibile in treno ed è anche abbinabile ad un’altra destinazione molto amata dai giapponesi, il santuario di Itsukushima.

Da Kyoto, abbiamo raggiunto Hiroshima, una città simbolo di pace e rinascita.
Il Parco della Pace e il Museo della Memoria invitano alla riflessione, mentre l’A-Bomb Dome resta un potente monito contro la guerra.

Poco distante, sull’isola di Miyajima, si trova il celebre santuario di Itsukushima con il suo torii rosso fluttuante sull’acqua, uno dei simboli più iconici del Giappone.
Passeggiare tra i templi e gustare ostriche alla griglia sul porto è stata una delizia!

KYOTO

L’arrivo a Kyoto credo che spiazzi sempre un po’ tutti i visitatori. La stazione dei treni è un vero e proprio trionfo di architettura moderna, ristoranti eleganti e boutique delle marche più conosciute. In effetti è un po’ in contrapposizione rispetto a quello per cui è conosciuta nel mondo questa città: il più grande reliquiario della cultura giapponese.

Kyoto è una città con un’anima antica e mistica ma al contempo vivace ed accogliente. Decidere quali cose vedere e quali lasciare per una futura visita è stato veramente difficile! Nella scelta ci siamo fatti guidare dal desiderio di vedere sia i luoghi di culto più maestosi sia i luoghi del potere, le dimore dei signori della guerra, quelli dove i pavimenti “cinguettano” ancora oggi, nonostante siano stati costruiti centinaia di anni fa.

Kyoto, cuore spirituale e culturale del paese, ci ha accolti con una perfetta armonia tra modernità e tradizione.
Abbiamo visitato i luoghi simbolo della città:

  • Kinkaku-ji (Padiglione d’Oro) – uno dei templi Zen più famosi, interamente ricoperto di foglie d’oro.

  • Castello Nijō – l’antica residenza degli shōgun Tokugawa, dove i pavimenti “cinguettano” sotto i passi.

  • Kiyomizu-dera – maestoso tempio costruito interamente in legno, immerso nella natura.

La sera, ci siamo lasciati incantare dal quartiere di Gion, con le sue case in legno (machiya) e le geishe che attraversano le stradine illuminate.
Da non perdere anche il Mercato Nishiki, chiamato “la cucina di Kyoto”, un paradiso di sapori giapponesi.

Il luogo più magico? La foresta di bambù di Arashiyama: un’esperienza quasi mistica, dove silenzio e bellezza si fondono in perfetta armonia.

Ma il luogo più incantato, quello nel quale avrei passato ore ed ore in contemplazione, quello nel quale ho sperato non passasse nemmeno un turista è stato ad Arashiyama, nella foresta di bambù. Stare al centro del sentiero, totalmente circondati dai fusti altissimi delle centinaia e centinaia di piante di bambù trasporta in un luogo antico e senza tempo, un ambiente statico e puro, l’essenza stessa della meditazione e della magia. È questa l’immagine che conservo più gelosamente e che la mia mente evoca quando penso al Giappone.

 

Viaggio in Giappone di Marisa e Giuseppe – itinerario individuale – ottobre 2013

Questo racconto ti è piaciuto? Non perderti l’articolo Giappone autentico che pochi conoscono.